Il 29 agosto 1629 moriva Pietro Bernini, padre di Gian Lorenzo Bernini, famoso pittore e scultore italiano a cui si deve la realizzazione di numerose splendide opere sia a Napoli che a Roma. Tra le più famose c’è la Fontana della Barcaccia situata a Piazza di Spagna a Roma, di fronte alla scalinata di Trinità dei Monti.
L’opera, unica nel suo genere, è stata completata proprio nel 1629 dal figlio, a cui viene erroneamente attribuita, subentrato nei lavori alla morte del padre.
In onore dell’anniversario della morte dello scultore e pittore dal talento e dallo stile unico e particolare, vediamo la storia che si cela dietro la famosa fontana dalla forma particolare.
LA COMMISSIONE
Nel 1626 Papa Urbano VIII commissionò a Pietro Bernini la realizzazione di una fontana nella piazza di fronte alla Chiesa della Trinità dei Monti che all’epoca sorgeva sul bordo di una scarpata. Nel 1570, la piazza antistante la Trinità dei Monti era stata già individuata come possibile luogo di costruzione di una nuova fontana. La bassa pressione dell’acquedotto Acqua Vergine però non permetteva la realizzazone di zampilli e cascatelle perciò il progetto fu accantonato. Al posto di una fontana, fu costruita una cisterna di cui rimangono tracce solo nei documenti toponomastici locali.
Dopo la commissione del Papa, il problema della bassa pressione dell’acqua persisteva. Per ovviare ad esso, Bernini ideò la fontana a forma di barca semisommersa in una vasca ovale situata leggermente al di sotto del piano stradale.
LA FORMA DELLA FONTANA
La poppa e la prua della barca hanno forma identica e sono rialzate rispetto ai bordi laterali più bassi, appena sopra il livello del bacino. L’acqua zampilla da una piccola vasca sorretta da un corto balaustro situato al centro della barca.
Riempita la vasca, l’acqua cade poi all’interno della barca, riempita la quale si riversa nel bacino sottostante. L’acqua sgorga poi da altri sei punti (tre a poppa e tre a prua). Due sono sculture a forma di sole con volto umano e quattro sono fori circolari simili a bocche di cannone.
A completare la decorazione, vi sono due stemmi potifici. La tiara e le api simboleggiano la famiglia del pontefice ( i Barberini) e sono situati alle estremità della barca, tra le due bocche di cannone.
La fontana è unica nel suo genere perchè si allontana dai canoni di costruzione tipici delle fontane basati sulle forme geometriche ed è stata concepita come una vera e propria scultura.
LE STORIE INTORNO AL NOME
Vi sono diverse storie che ruotano intorno al nome e alla concezione dell’idea di fondo della fontana.
Secondo alcune, la sua particolare forma sarebbe ispirata ad un barca in secca che fu portata nella piazza da una piena del Tevere nel 1598. Secondo altre, il luogo della costruzione sarebbe stato anticamente utilizzato come piccola neumachia.
Il termine neumachia può riferirsi nel mondo romano ad uno spettacolo rappresentate una battaglia navale o al bacino/edificio dove venivano tenute le barche.
Indipendentemente dalle versioni, il termine “barcaccia” rimanda all’immagine di un’imbarcazione prossima all’affondamento. Verosimilmente, il termine veniva utilizzato anche per indicare quel tipo di imbarcazione che, nell’antica Roma, veniva utilizzata per trasportare le botti di vino.
La Fontana della Barcaccia del Bernini è molto simile a quel tipo di traporto fluviale che aveva le fiancate più basse per facilitare lo sbarco e l’imbarco delle botti.
ROMA CITTA’ D’ARTE E STORIA
Roma, come tante altre città in Italia e nel mondo, non è solo bella perchè ricca di monumenti da ammirare e davanti a cui farsi una foto ma soprattutto perchè ricca di storia. E’ ricca di testimonianze di epoche passate, sia belle che brutte. Dietro ogni strada, monumento, fontana, chiesa o edificio c’è una storia da scoprire. Alcune sono più conosciute di altre, alcune sono andate perse nel tempo, altre sono cambiate negli anni.
Quella della Fontana della Barcaccia è una delle tante storie che si celano dietro luoghi e monumenti. E’ vero quando si dice che le storie sono intorno a noi e se si ha un po’ di imaginazione, ammirando la fontana, come qualsiasi altro monumento, si possono vedere gli uomini che vi hanno lavorato. Lo scultore che vi girava intorno per prendere le misure, con gli occhi che scrutavano il posto dove sarebbe sorta. La fontana era nei progetti ma soprattutto nella sua mente, doveva solo portarla fuori, pezzo dopo pezzo.
E’ affascinate. Non credete anche voi?